Dopo le popolari e celebri avventure di Spyro, Ratchet & Clank e Resistance, Insomniac Games torna a sfornare un prodotto di grande livello. Marvel’s Spider-Man rappresenta non solo il miglior capitolo videoludico mai dedicato al mito fumettistico della Marvel, ma anche la solida e ormai acclamata affermazione di una casa sviluppatrice a volte sottovalutata. L’arrampicamuri di Insomniac veste un costume nuovo, originale e classico allo stesso tempo, dove spicca per la prima volta il bianco sopra al blu e al rosso, un eroe che deve fare i conti con il suo alter ego sociale di Peter Parker, in quest’occasione più adulto che adolescente. Spider-Man è elettrizzante, terribilmente divertente e spettacolare, fenomenale nel riprodurre forse la più grandiosa delle New York ammirate nel mondo dei videogiochi. Marvel’s Spider-Man aveva già suscitato enormi aspettative degli addetti ai lavori, dei professionisti ma soprattutto del pubblico di videogiocatori. Ebbene, la creatura di Insomniac Games mantiene tutte le promesse solennemente sottoscritte.
Uomo ed Eroe
Al contrario di quanto visto nelle recenti pellicole di Spider-Man: Homecoming e Avengers: Infinity War, il Peter Parker raccontatoci da Insomniac Games è un po’ più adulto. La risacca storica è sempre quella e si ripropone con puntuale ridondanza: un ragno punge il giovane Peter conferendogli l’onere e l’onore di essere un eroe, lasciando che soffra per la morte del suo adorato Ben Parker, e che riorganizzi la sua vita affianco a quella della dolce zia May.
Tuttavia, il classico antefatto è lasciato ai posteri, perché le vicende che vivremo in prima persona si spostano avanti nel tempo di ben otto anni, con un Peter ormai ventitreenne abituato a scindere e far coesistere allo stesso tempo la vita normale da quella in costume. Non preoccupatevi, perché il mixaggio dell’ironia adolescenziale e la serietà di un uomo adulto è ben ponderato e pesato. Il carisma simpatico e divertente del Peter Parker che tutti conosciamo e che è ormai entrato a far parte dell’immaginario collettivo è ben conservato e vivo, ma a questo viene affiancato un lato più serioso, impegnativo, con un protagonista che deve necessariamente vivere anche la sua vita adulta, compresi gli arretrati degli affitti che il proprietario di casa non manca mai di ricordare e le lavate di capo del proprio capo. Insomma, un po’ come accaduto con la nuova vita che il personaggio di Batman ha ottenuto nella serie di Arkham, anche Spider-Man sembra rimodellarsi e adattarsi ai modelli e ai dettami che il pubblico attendeva e desiderava.
A cambiare è anche la bella Mary Jane Watson, qui descrittaci come una ragazza acqua e sapone, una rapace cronista d’assalto del Daily Bugle, la cui vita si mischierà e colliderà inevitabilmente con quella del lancia ragnatele.
Spider-man, in questa realtà, ha già mandato al fresco tanti dei suoi storici nemici (e più precisamente nel carcere di massima sicurezza del Raft), ma l’incontro con Wilson Fisk (storica nemesi Marvel di eroi come Spider-Man ma anche più recentemente sul piccolo schermo di Daredevil) è il presagio ad un caos totale. Nuovi e vecchi cattivi si spalleggeranno per portare disordine in città, uno scompiglio a cui solo l’Uomo Ragno può porvi rimedio.
La storia raccontataci in Marvel’s Spider-Man è godibile, abbastanza lineare, cinematograficamente spettacolare, ritmata ma anche emotiva e sensibile. Non manca proprio nulla ad un gioco che, con molta attenzione alle missioni secondarie, vi occuperà circa una ventina di ore.
Non divertirsi è impossibile!
Al di là della trama, Marvel’s Spider-Man ottiene voti altissimi soprattutto nel gameplay, fattore quasi univoco per quanto riguarda le capacità di divertire che un gioco possiede. Girare per la città di New York è davvero un piacere ed uno spasso, e non solo per la meravigliosa impalcatura grafica che ci circonda e di cui tratteremo tra poco, ma soprattutto per le capacità impresse al nostro eroe. Il movimento tra i palazzi è chiaramente ispirato al celebre Spider-Man 2, ma la sua fluidità senza intoppi ci ha lasciati di stucco. Padroneggiare l’uso delle ragnatele nella cooperativa plumbea e vetrata di New York può sembrare cosa facile, ma ben presto ci accorgeremo che il tasto R2 combinato con gli altri comandi richiede invece un po’ di tempo ed affinità con il gioco. Spider-Man può sparare ragnatele e dondolarsi fra le strutture, ma può anche spiccare balzi mirabolanti in avanti, mirare ed aggrapparsi rapidamente ad una sporgenza e, ovviamente, arrampicarsi. Particolari acrobazie saranno poi premiati da un incremento dell’esperienza del personaggio, ma soprattutto vi conferiranno grande soddisfazione.
Il Peter che andremo ad utilizzare possiede un albero dei poteri divisi in Innovatore, Difensore e Lancia-Tele, rispettivamente attacco, difesa e abilità in aria. Tutto, infondo, sarà necessario per affrontare un plotone di nemici armati fino ai denti. Sulla differenziazione dei cattivi il discorso è molto classico: ci sono quelli “normali”, quelli armati di scudo che dovremo attaccare alle spalle, quelli più robusti, quelli più rapidi, ma soprattutto capaci di renderci le cose difficili. Non abbiamo notato molta differenza tra il livello medio e quello più arduo di scontro, specie perché il numero di nemici è pressoché uguale, così come i loro armamenti (che vanno dalle comuni armi da fuoco ai lanciarazzi e le granate); le difformità sono da ricercare soprattutto nell’impatto che i colpi avversari hanno su di noi e sulla nostra barra della vita. Affrontare le orde nemiche è un procedimento che vede mescolare lo stealth all’action a seconda delle nostre preferenze. Ad ogni modo, un elemento che abbiamo trovato imprescindibile è quello è del movimento. Non restare mai fermi è senza ombra di dubbio molto efficace, specie perché sposa quelle che sono le caratteristiche del celebre personaggio dell’Uomo Ragno.
Salire di livello ci permetterà, infine, di sviluppare il nostro Spider-Man, conferirgli nuove abilità (come il lancio di palle di tela, appiccicare letteralmente i nostri nemici al muro ecc…), a cui si aggiungono capacità speciali riposte in ogni tipologia di costume. Ce n’è per tutti i gusti, anche per i più romantici: ogni costume ha una sua particolare abilità che, tuttavia, può essere travasata anche in altri costumi magari esteticamente da noi preferiti.
La cosa che però vi raccomandiamo vivamente è quella di soffermarvi soltanto alle missioni principali, ma dedicarvi anche a tutto ciò che è secondario. Le missioni secondarie, infatti, contribuiscono ampiamente a spezzare il fattore ripetitività. Alcune sono già installate in un filone principale, altre sparse per tutta la Grande Mela, alcune sono impegnative e adrenaliniche (ad esempio ripulire i covi malsani o sventare una rapina), altre meno; ma anche in quest’ultime la noia non è mai di casa, perché perfino andare a recuperare degli zaini che Peter ha sparso per la città risulterà divertente e saziante. Di tanto in tanto, troveremo anche il modo di usare Mary Jane, con la quale non dovrete ovviamente combattere, ma tentare di fuggire o comunque di ingegnarvi per trovare una via d’uscita da una brutta situazione. Insomma, dedicarvi al secondario non è solo uno svago tra una primaria e l’altra, tra un boss e l’altro (boss i quali hanno tutti una loro peculiarità, ma su cui forse si poteva far di meglio in termini di difficoltà), ma è un modo per vivere appieno la complessità e l’essenza stessa di questo gioco.
New York, New York…
Come già accennato in precedenza, la grafica di Marvel’s Spider-Man è assolutamente una delizia. Al netto di personaggi ottimamente costruiti e curati nei minimi dettagli (Peter su tutti ovviamente), quello che ci ha impressionati di più è lo sfoggio di una città straordinaria. Manhattan è realizzata straordinariamente, ed è un vero piacere esplorarla (specie dopo lo sblocco di tutte le zone disponibili e magari anche dopo la conclusione della trama principale); ma soprattutto è una città viva, attiva e perennemente in movimento. Mentre sfrecciamo tra un palazzo e l’altro, specie quando l’altalena raggiunge il punto più basso sfiorando il suolo, la gente cercherà un’interazione con noi, magari con un saluto, magari chiedendoci un selfie. Ovviamente sarà possibile scalare tutte le cime più alte della città, gustandoci un panorama da fotografia, una bellezza per gli occhi specie quando il sole sta tramontando. La New York immortalata in questo gioco è quanto di più realistico si possa aver visto in un videogioco, che si contraddistingue per l’affollamento e la vita frenetica che esprime, per il suo carattere a doppia faccia; una città che spesso e volentieri abbiamo descritto (specie in occasione del filone Marvel/Netflix) come una metropoli capace di osannare, ma anche di piegare. New York è meraviglia e bellezza, cattiveria e crimine, dolcezza e risate, crudeltà e amarezza.
Testato su PlayStation 4 Pro, il gioco non fatica mai a reggere i trenta fotogrammi al secondo, se non in qualche sezione particolarmente movimentata (calo che rappresenta una vera e propria eccezione, possiamo assicurarvelo).
Nel complesso, siamo di fronte ad uno dei giochi migliori di quest’anno; non perché apporti chissà quali novità (cosa che forse in molti aspettavano), ma perché sfrutta alla perfezione tutto ciò che poteva sfruttare. Marvel’s Spider-Man si gongola in una bella trama tutta da vivere, con uno Spider-Man un po’ uomo, ma ancora anche un po’ adolescente, serio e umoristico allo stesso tempo, con un gameplay altamente divertente che va vissuto anche in ogni secondaria attività, immortalandosi infine in un quadro, quello di New York, decisamente straripante di colori ed emozioni ottiche.
Marvel’s Spider-Man è acquistabile, inseme a tanti altri videogiochi, nei nostri link Amazon in calce all’articolo.
Leggi anche: Iron Fist 2 – Recensione