La saga di Fast & Furious è arrivata ormai all’ottavo capitolo, ma se qualcuno pensava che fosse giunto il tempo del tramonto, si sbagliava di grosso. Molti, per la verità, non vedevano l’ora di gettar addosso bidonate di critiche a Vin Diesel e compagni, ormai stanchi di un franchise che ha fatto la storia ma che, specie dopo la dipartita di Paul Walker, sembrava necessitare di un definitivo epilogo. Le dinamiche funamboliche e i motori roboanti di Fast & Furious continuano invece a volare, a lanciarsi in spericolate sequenze atterrando sempre in piedi. Qualcuno urlava ormai al prosciugamento dei contenuti e delle idee, e invece si deve arrendere anche questa volta ad un film che, pur volteggiando e brillando sull’action e la spettacolarità più sfrenata e a tratti inverosimile, accoglie comunque i valori profondi della famiglia, del rispetto, dell’amicizia e della lealtà, immergendoli in una giungla metropolitana fatta da esplosioni, alte velocità e colpi proibiti.
Non solo fuochi d’artificio
Dom e Letty sono in luna di miele a Cuba e finalmente l’intera squadra sembra aver trovato un po’ di serenità. Questa volta i guai arrivano (puntualissimi) sotto le vesti terribilmente affascinanti di Cipher (Charlize Theron), una terrorista che squarcia l’armonia e l’affiatamento della cooperativa trascinando Dominic dalla sua parte. Un Dom nemico è senz’altro una grossa gatta da pelare, ma per farlo rinsavire Letty e gli altri saranno costretti a rivolgersi ad una vecchia conoscenza, Deckard Shaw (Jason Statham). Come se non bastasse, un ulteriore tradimento metterà in serio pericolo l’intera squadra, specie uno di loro.
Chris Morgan e F. Gary. Grey, rispettivamente sceneggiatore e regista di questo ottavo atto della saga, cuciono una ragnatela molto fitta di vicende, in cui i nostri eroi perdono i giri del motore e salgono sul lato sbagliato della vettura. La trama fa delle acrobazie incredibili, avventurandosi in sorprese ed incastri davvero fenomenali, inserendo il turbo del NOS quando meno ce lo aspettiamo e sfrecciando in maniera rapida e coinvolgente. I personaggi, dal primo all’ultimo, vivono una situazione di continuo equilibrio, in bilico tra il terreno sicuro dei loro legami e lo strapiombo di una rocciosa catena spezzata. Le improvvise sterzate narrative rischiano di far sbandare l’integrità della squadra gettando le sequenze e i fatti ad alta velocità lungo le acute curve del percorso.
E’ ovvio e scontato invece che la spettacolarità del film risieda nella “pacchianità” delle dinamiche action; a volte assurde ed eccessive, ma spumeggianti, ipnotiche e celebrative di una saga che proprio su questo vive e prospera. Probabilmente, l’aggettivo assurdo è quasi un complimento per Fast & Furious (saga che abbiamo inserito anche nella nostra classifica dei 10 film più “veloci” di sempre“). Vi diciamo solo che nelle fasi finali vi troverete di fronte inseguimenti sui ghiacci polari a bordo di vetture elaborate e addirittura un sottomarino. Non c’è da aggiungere altro.
Il cast aiuta sempre
Uno dei fattori che ha sempre tenuto viva e fatta risultare interessante la saga di Fast & Furious è senza dubbio la ricchezza talentuosa del suo cast. Purtroppo il biondissimo Paul Walker ci ha lasciati, ma i nomi che vanno a comporre le fila di questo ottavo capitolo sono comunque dei sonori echi.
Immancabile è sempre lui, Vin Diesel, ormai il padre di Fast & Furious, affiancato da altre due celebrità brute dell’action come Dwayne Johnson e quel cattivone di Jason Statham (che l’anno prossimo si confronterà con uno squalo di 25 metri in Meg). Un cenno va necessariamente fatto anche a Kurt Russel nei panni di Frank Petty, un Kurt che a breve rivedrà invece il suo vecchio successo di Fuga da New York riesumato in un nuovo remake.
La compagine femminile è sempre ben rappresentata dalla bellissima Michelle Rodriguez (Letty) e dalla nuova e graditissima intrusa che risponde al nome di Charlize Theron. Nessuno, meglio della sua seducente, sinuosa e glaciale bellezza poteva interpretare il personaggio meschino e viscido di Cipher. I suoi cristallini occhi azzurri, di fianco al suo metro e settantasette serpeggiano dinanzi all’obiettivo incantando tutti, Dom in primis. La sua recitazione non è solo fisica però, l’attrice, se pur non impegnata in un ruolo complicatissimo, mette in campo tutto il suo talento senza risparmiarsi.
Infine, dobbiamo porre omaggio a tutto il comparto scenografico e sonoro che, con grande professionalità, suda sette camicie per far scoppiettare i motori di Fast & Furious. I cavalli che girano sotto il cofano del film sono assordanti, deliranti, un’esplosione di adrenalina. Nulla però impedisce alla pellicola di chiudersi ancora una volta con un altro bacio commovente al personaggio di Brian e del suo compianto interprete Paul Walker.
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