A pochi giorni dall’uscita di Iron Fist, andiamo a fare il punto della situazione sugli eroi Marvel di Netflix. Daredevil, Jessica Jones e Luke Cage hanno affollato il palinsesto della famosa piattaforma streaming e continuano ad arricchirsi di colleghi fino a quando non sfoceranno in una miniserie crossover chiamata The Defenders, nella quale uniranno le loro forze, il loro carisma e soprattutto i loro poteri. New York è una città molto grande e c’è spazio per tutti quelli che, in modo differente, con o senza costume, decidono di mettere le loro particolari doti al servizio dei cittadini contro l’oscurità e la malvagità. A parte la location, cosa hanno in comune questi paladini della giustizia e in cosa invece differiscono?
Poteri e capacità ci rendono responsabili
Il Marvel Cinematic Universe ci ha già messo di fronte a una quantità industriale di supereroi estrapolati dalle pagine dei fumetti. Ognuno di essi possiede caratteristiche e personalità molto diverse l’una dall’altra, ma se c’è una cosa in cui tutti loro devono necessariamente confluire è la responsabilità. In Spider-Man si diceva “Da grandi poteri derivano grandi responsabilità“. Non tutti i personaggi Marvel vorrebbero davvero farsi carico di tale fardello, tuttavia, per un motivo o per l’altro, sono costretti a mettersi sulle spalle le vite e le esistenze di molte persone. I guai per i supereroi sono come una calamita, gli si appiccicano addosso e a fatica si riesce a rimanere in piedi.
I tre protagonisti analizzati in questo articolo (senza contare poi The Punisher o Elektra) sul discorso della responsabilità e della voglia di mettere i propri poteri al servizio della comunità non vanno esattamente d’accordo, anche se poi i fatti li vedono tutti in prima linea nella trincea contro le forze del male. Matt Murdock, ad esempio, non si accontenta di fare del bene mediante la sua professione di avvocato, ma di notte si ostina ad andare a caccia di cattivoni e ristabilire l’ordine, divenendo presto il Diavolo di Hell’s Kitchen. Jessica invece non ha poi tutto questo desiderio di aiutare gli altri. La sua natura scontrosa ma, badate bene, non egoistica, la rende un tipo asociale, con pochi amici, tanti problemi e altrettanti nemici. Luke invece è un uomo che trascina con se una ferita che stenta a cicatrizzarsi, se contiamo poi che è un fuggiasco dato per morto dalle forze dell’ordine, allora possiamo comprendere fino in fondo la sua riluttanza nel divenire un eroe.
Tutti e tre si trovano ingabbiati nella loro natura difforme dalla normalità, impossibilitati a vivere una vita semplice ed onesta, obbligati ad immolarsi in nome della giustizia, di un bene più grande di loro.
Chi dei tre è il migliore?
Difficile, onestamente, rispondere a questa domanda. Come qualsiasi eroe che si rispetti, ognuno di loro è sopravvissuto ad un antefatto tragico che alle volte è stato anche fautore e causa dei loro poteri, altre invece semplicemente delle loro sofferenze e plasmatore del loro carattere.
Dei tre forse, quello che ammiriamo di più è Matt, vuoi per la sua storia fanciullesca strappa lacrime, vuoi per il fatto che a differenza dei due suoi colleghi, non possiede nessun tipo di potere sovrannaturale. La sua cecità e l’immenso lavoro su se stesso, nonché un allenamento durato anni, gli hanno permesso di indossare il celebre costume purpureo e di renderlo un combattente eccezionale. Di certo, Matt non può beneficiare di una pelle antiproiettile o di una forza disumana, anzi, è costretto spesso a collezionare lividi e ferite, tanto da poterci scrivere un’enciclopedia anatomica. Il fatto che non possieda nessuna dote speciale se non la sua tenacia, il coraggio e le tecniche di arti marziali, rendono il suo personaggio quello che forse va ammirato di più, a maggior ragione quando per sua scelta e di suo pugno prende la decisione di aiutare gli altri, senza che nessuno lo tiri coercitivamente dentro ai guai.
Tre eroi e tre anime pure, non prive di peccati, ma buone e giustiziere. Nessuno di loro sopporta vedere i più forti che schiacciano i più piccoli.
La medaglia invece come migliore flirtatore dobbiamo assegnarla necessariamente a Luke Cage. Sia Daredevil che Jones non hanno certo problemi a rimorchiare, ma Cage, aiutato dal suo metro e novanta, dai suoi marmorei muscoli che incorniciano un animo delicato e sensibile, risulta essere un magnete per le donne di qualsiasi genere e razza. La stessa Jones, finisce più volte sotto le lenzuola di questo granitico Don Giovanni. La celebre, affascinante infermiera (che sembra proprio avere un debole per i supereroi) se ne innamora praticamente subito, senza contare la pomposa poliziotta di turno. Insomma Luke sarà anche un’anima pia all’interno di un corpo titanico ed indistruttibile, ma è anche uno stupratore di cuori! La morte di Reva, in definitiva, lo renderà di ghiaccio e riluttante verso i sentimenti, ma di certo non verso il sesso.
Il premio come donna più scontrosa dell’anno va invece affidato nelle esperti mani di Jessica Jones, che specie dopo l’esperienza vissuta con il suo aguzzino manipolatore, è simpatica come le corna di un toro! Forse è proprio per questo che l’adoriamo, proprio per il suo carattere scorbutico e decisamente poco educato che, mescolato alle sue buone intenzioni e a sfumature dolci molto più intime, fanno della ragazza un essere unico ed inimitabile, un gigante dal cuore d’oro.
Ogni eroe, come vedete, ha pregi e difetti; ma esattamente come in algebra, cambiano l’ordine degli addendi il risultato non cambia, perché alla fine tutti loro faranno la scelta giusta.
Attendiamo quindi con ansia di infornare l’ultimo impasto, quello di Iron Fist il 17 marzo; per poi mescolare le formule e dar vita ad una cooperativa di eroi pronti a difendere la Grande Mela dalle forze del male. Di certo, ognuno di loro, non ha nulla da invidiare ai fratelli maggiori del grande schermo, se non forse, quel meraviglioso e scintillante verde di Hulk!!!!
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Buona Visione!