Si è conclusa ieri sera la prima stagione di Notorious sui canali di Fox Italia. Dopo averla approfondita per dieci episodi, siamo finalmente in grado di esprimere un parere più che completo su questa nuova produzione legal drama. L’avevamo introdotta qualche settimana fa, descrivendola come un po’ troppo frenetica, una sequenza di immagini sparate ad alta velocità che non lasciavano il tempo allo spettatore di rifiatare. Il canovaccio della serie non è cambiato, ma pian piano ci abbiamo fatto l’abitudine e tutto sommato, si è lasciato anche apprezzare.
Cinismo ed etica, facce opposte della stessa medaglia
L’ormai celebre accordo che intercorre tra la producer televisiva dell’LHL, Julia George e l’avvocato Jake Gregorian ha dato numerosi frutti. La loro tacita stretta di mano consiste sostanzialmente nello spalleggiarsi a vicenda, favorire il proprio lavoro: Jake porta in studio i suoi clienti e personaggi strettamente legati ai casi di cronaca su cui lui stesso indaga, innalzando gli ascolti del programma, Julia lascia che la presenza e le parole in diretta tv di questi individui facilitino e promuovano la causa di Jake. Un baratto cinico e spietato, emblema di un’epoca moderna che non lascia spazio a troppi sentimentalismi, che fa del nostro lavoro quello che siamo, che assorbe ed inghiotte le nostre esistenze per intero. Tuttavia, il loro scambio non è puramente utilitaristico, ma nasconde una rocciosa amicizia e una profonda ammirazione l’uno per l’altro; proprio per questo, quando le situazioni obbligano una delle due parti a scavalcare l’altra, è difficile non ricordarsi dei sentimenti che legano i due. I sentimenti non si possono quantificare in audience o in denaro, quelli non si possono vendere o scambiare, proprio per questo, il finale di stagione riesce in qualche modo ad andare oltre il cinismo crudele dei precedenti nove episodi.
L’omicidio di Sarah è stato risolto, tuttavia ci sono ancora fondati sospetti che dietro questa congiura ci sia lo zampino del ricchissimo marito Oscar, per il quale Jake si è battuto e ci è finito anche in manette. Inoltre, in uno degli ultimi casi osservati dalla coppia, abbiamo assistito al presunto suicidio della giovane appena scarcerata per merito della confessione di sua madre. Tutto rimandato alla seconda stagione dunque, che ancora vive in quel nevrotico limbo tra il rinnovo e la cancellazione.
Un finale all’insegna del pericolo
Nonostante i due protagonisti, interpretati peraltro splendidamente da Piper Perabo e Daniel Sunjata, abbiano a che fare con i criminali più spietati tutti i giorni, per nove episodi sono sempre stati beatamente al sicuro. Le guerre che hanno dovuto condurre sono state perlopiù combattute in una trincea di parole, colpi bassi, innocue indagini ecc… In questo ultimo atto invece, la vita di Julia si è vista in pericolo per via del rapimento del boss della droga messicano soprannominato El Toro. L’arrivismo purtroppo è una brutta malattia, di cui Julia, forse più di Jake, ne è pervasa. Insieme all’altrettanto ambiziosa Louise Herrick, presentatrice dello show televisivo, si reca in Messico per intervistare questo losco trafficante di droga, nonché assassino e responsabile di vergognose mattanze. Per via della presenza dei federali locali, Julia viene rapita per sbaglio al posto di Louise, sospettata di aver attirato volontariamente le forze di polizia verso il boss malavitoso. In un rocambolesco susseguirsi di sequenze, Julia viene tratta sana e salva dall’intervento di Jake che, al contrario di quanto fatto dal viceprocuratore nonché compagno della producer, si reca personalmente in Messico e mette in pericolo la sua stessa vita per salvare quella dell’amica.
In questo e in poco altro, purtroppo, l’amore e l’amicizia vincono sul cinismo feroce che divampa per tutta la prima stagione. Che quello di Notorious sia un tentativo di mettere allo specchio questi due aspetti diametralmente opposti non è poi così chiaro. In effetti, avevamo sospettato che la trama della serie volesse segretamente celare messaggi etici al suo pubblico, adoperando la psicologia inversa di mettergli davanti agli occhi la freddezza e l’insensibilità del mondo lavorativo odierno; tuttavia, con il passare degli episodi, il dubbio che quest’abbinamento sia stato puramente casuale e coercitivo ci è venuto.
Ai limiti della sufficienza
Purtroppo, la serie di Notorious non supera certo la sufficienza. Nonostante i casi esaminati dai suoi protagonisti siano davvero interessanti e coinvolgenti, non vengono però contornati da grandi acuti, rimanendo in finale abbastanza banali e standardizzati. I dialoghi sono rapidi ed indolore, esattamente come le sequenze che si rincorrono frenetiche davanti alla telecamera. Fatto salvo qualche breve attimo un po’ più profondo, la serie si attesta su binari abbastanza semplici e forse un po’ scontati. In generale, non ci sorprende che gli ascolti non abbiamo scoppiettato.
Un plauso, come anticipato qualche riga fa, dobbiamo farlo al cast, sempre puntuale e professionale. Gli attori, specie i due protagonisti, ci mettono del loro per rendere un po’ più colorate e attraenti scene altrimenti del tutto dimenticabili. Questo però non basta ad incorniciare Notorious come un dipinto originale e unico. Ciononostante, la curiosità ci spingerebbe a dare una seconda chance alla serie, perché di potenziale ce ne sarebbe. Purtroppo, il portafogli non il nostro! Staremo a vedere.
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