Viviamo in un’epoca difficile, dove le verità vengono occultate dal cinismo e dalla brama di potere umano. I soldi e il potere ormai, comprano l’anima di ogni uomo, ma non quella di Edward Snowden e non quella di Oliver Stone. Molte delle teorie del complotto, fate attenzione, sono montate ad arte affinché sembrino vere, molte altre invece, per una ragione o per l’altra paiono essere verosimili e a tal proposito vi consigliamo di leggere un bellissimo libro di Daniel Pipes che si intitola “Il Lato Oscuro della Storia“; vi aiuterà a distinguere un banale e volgare montaggio, da un vero e proprio riflesso di realtà. Oliver Stone è ormai un esperto in materia. A partire dal suo favoloso JFK, il regista newyorkese scava infondo alle macerie di vicende criptiche, per cavarne un barlume di verità. Questa volta, invece, non ha dovuto affittare nessuna escavatrice per venire a capo di una vicenda che ha aperto gli occhi al mondo intero (un tema trattato anche nella seconda stagione di Quantico, ora in onda), raccontata dal coraggio e dal sacrificio di un uomo soltanto: Edward Snowden.
Snowden è un ragazzo dotato di grande talento informatico. Tanta è la sua bravura, che dopo il congedo per motivi di salute dall’esercito (una brutta frattura alla gamba), viene immediatamente assoldato come tecnico della CIA, poi successivamente come consulente della NSA. Ed vuole servire il suo paese, renderlo libero dalla minaccia terrorista; nel suo cuore gli ideali patriottici sono ardenti, marcati da una determinazione unica. Snowden crede molto in quello che fa, ma al contempo è anche una persona giusta e assai intelligente. Infondo è proprio questo il suo obiettivo: mettere le sue doti intellettive a disposizione del bene del suo paese. Con il passare del tempo però, un dubbio serpeggia nella sua testa, mettendolo di fronte ad una questione che mai aveva pensato di affrontare: gli intenti onniveggenti e onnipresenti degli Stati Uniti hanno davvero il fine ultimo di prevenire minacce terroristiche, oppure ce ne è uno più grande che mira al controllo totale della vita delle persone? Anno dopo anno, progetto dopo progetto la risposta alla domanda sembra sempre di più vacillare verso la seconda ipotesi.
Oliver Stone racconta di un semplice uomo che ha piegato i poteri immensi di un grandissimo paese come gli Stati Uniti. Stone non ha voluto strafare, ma si è limitato a raccontare per filo e per segno la storia di questo piccolo grande uomo epilettico, una vita, che se non sapessimo essere vera, avrebbe davvero dell’incredibile e del fantascientifico. La sceneggiatura alberga il racconto all’interno di un hotel di Hong Kong, in cui Ed, insieme ad un prode gruppo di giornalisti capeggiati da Laura Poitras, edifica il video del suo incredibile racconto, supportandolo con prove alla mano. La storia di Ed ci viene mostrata attraverso lunghe sequenze flashback che scalino dopo scalino, riproducono i passaggi salienti che hanno portato Ed al fatidico 2013, quando, a verità ormai pubblica, è dovuto migrare in Russia come fuggitivo statunitense, per aver rivelato informazioni top secret. A supportare la regia è un cast di altissimo livello su cui troneggia Joseph Gordon-Levitt, perfetto nell’aspetto (in quanto molto somigliante al vero Snowden), ma ancor più eccezionale nell’interpretazione. Vogliamo sottolineare anche la bravura di Shailene Woodley (Divergent) che interpreta Lindsay, la ragazza di Ed. L’amore che la donna prova per il suo uomo è sconfinato, la porta a sopportare ogni trasferimento di lavoro, l’assenza prolungata per motivi lavorativi di Ed. Lindsay lo supporta e si sacrifica per lui, fino a trasferirsi in Russia a giochi fatti. L’attrice californiana sposa benissimo il suo personaggio e si pone degnamente accanto di un protagonista davvero eccellente. Anche il resto del cast fa un buon lavoro: Melissa Leo (che ultimamente abbiamo visto in Wayward Pines) veste i panni di Laura Poitras, autrice del documentario premio Oscar sui fatti raccontati, passando per Rhys Ifans, Tom Wilkinson e finendo con un brillante Nicolas Cage. Di certo, per il suo film, Stone non ha badato a spese!
Oliver Stone è grandioso nell’eroizzare l’audacia di Edward, che vedremo nelle sue vere sembianze negli ultimi atti della pellicola, strappandoci una lacrima commossa e guardando in faccia una persona che per sua stessa ammissione ha rinunciato alla sua vita, all’esistenza tranquilla e serena che aveva sempre sognato in nome della verità. La pellicola è inoltre segnata da alcune esplicite parabole che Stone imprime nelle scene di caccia e del drone, ci mostra come alle volte per colpire un solo bersaglio, esattamente come una bomba, si sacrificano anche tutte le vite intorno a lui. La tabula rasa è una soluzione che si nasconde dietro intenzioni ben più losche e più ambiziose.
Edward Snowden è quindi un eroe moderno, senza mantello e senza poteri, armato solo del suo coraggio e degli ideali giusti, affiancato dalla forza dell’amore di Lindsay; un uomo, che come abbiamo titolato, poteva essere raccontato solo dalla bravura e dall’affine linea di pensiero di Oliver Stone.
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Buona Visione!