Si dice che dopo la scorpacciata della saga di Twilight, i vampiri siano passati di moda. Qualche tempo fa, bastava incidere un videogioco, un film o una serie tv con la presenza di un succhia sangue o con quella di qualche zombie per avere immediatamente un successo spropositato. Ad oggi, la musica è cambiata; probabilmente i vampiri proposti dalla Meyer e i loro elementi distintivi, molto lontani da quelli dei vampiri originali (si guardi “Intervista col vampiro” di Neil Jordan), hanno confuso un po’ le idee al pubblico, che adesso sembra far fatica ad apprezzare i nostri amici notturni, devoti alle tenebre. Gli sviluppatori francesi di Dontnod Entertainment però, non sembrano pensarla così!
La GamesCom 2016 ci lascia in eredità un altro titolo che pare promettere davvero bene. Vampyr vuole percorrere la linea di successo che la casa produttrice parigina ha già ottenuto con Remember Me e Life is Strange, e a giudicare da queste prime pillole sapientemente somministrate, la strada è quella giusta.
Il gioco è un RPG, ma ciò che veramente tenderà a caratterizzarlo sarà forse l’ambientazione e il clima che avvolge la vicenda. Siamo nella Londra del 1918 e il protagonista è un vampiro che di professione fa il medico. A questo proclama un mio amico esclamerebbe: “ma stiamo scherziamo?” No, “non stiamo scherziamo”; la fisiologia del gioco e soprattutto del gameplay, si incentra tutta su questa sorta di antitesi, una lotta interna tra bene e male che il protagonista deve necessariamente affrontare. Un binomio antitetico che andrà perennemente a braccetto con quelle che saranno le scelte del giocatore. Se da una parte, il personaggio deve preoccuparsi di curare le persone malate, dall’altra dovrà render conto anche alla propria sopravvivenza, perché un vampiro, senza sangue, muore. Cosa fare dunque? Uccidere e dissetare un bisogno primordiale, o assecondare la nostra parte umana e caritatevole? Ma soprattutto, che ripercussioni avranno le nostre decisioni? Cominciamo nel dire che, in Vampyr, non sarà possibile riavvolgere il nastro e tornare indietro (come accadeva invece in Life is Strange), di conseguenza ogni cosa che decideremo di fare risulterà immutabile quanto una sentenza. Fare vittime e tracannare sangue corrisponderà a sviluppare il nostro personaggio, aumentare il numero e la consistenza delle proprie abilità e le doti di combattimento. Risparmiare gli abitanti di Londra, di contro, ci renderà forse più umani, ma non ci permetterà di evolvere le nostre capacità bellicose. Allora, come fare? Fermo restando, che gli sviluppatori hanno assicurato che sarà possibile finire il gioco anche senza squarciare gole a morsi, l’unica soluzione ragionevole, l’unico compromesso accettabile pare essere uccidere solo determinate persone, magari quelle cattive. A questo proposito, la Dontnod ci viene sapientemente in soccorso. Ogni abitante di Londra non sarà un anonimo doppione dell’altro, piuttosto avrà un suo essere specifico e personale, una sua storia, delle caratteristiche e via dicendo.. Questo ci permetterà di scegliere le nostre vittime con cura e arguzia. Ma non è finita qua. Ogni omicidio ha delle ripercussioni. Più innocenti muoiono e più gli abitanti di un determinato distretto della città cambieranno il loro atteggiamento, rendendolo magari più guardingo e cauto (alcuni si mureranno in casa, altri prenderanno percorsi alternativi ecc..). Far fuori una persona piuttosto che un’altra potrà incidere nell’economia del gioco e perfino sulle quest e sulla trama. Attenzione dunque a non esagerare, e soprattutto studiate bene le vostre mosse.
Come ogni vampiro che si rispetti, sarà possibile aggirarsi fra le strade londinesi solo ed esclusivamente di notte. Il personaggio sarà inoltre segnato da tutte quelle peculiarità che rendono unici i succhia sangue, come ad esempio, quella di non poter varcare la soglia di un portone, se non si è stati invitati a farlo; oppure l’avversione verso le croci ecc.. Questa caratterizzazione classica del vampiro promette di dar vita a missioni davvero singolari e interessanti.
Per finire, il gioco si presenta graficamente molto gradevole, frutto del lavoro svolto dall’Unreal Engine 4; Londra e le sue anguste e oscure vie si sposano alla perfezione con l’ambientazione del gioco, perennemente funesta e sinistra. L’uscita di Vampyr è in programma per il prossimo anno su PS4, Xbox One e PC.
Buona Game!