Il primo capitolo di Watch Dogs, diciamocelo, ci ha deluso. Le aspettative sul gioco targato Ubisoft erano davvero molte, ridimensionate poi dai fatti. L’idea, intorno all’hacker di Chicago, era davvero assai interessante, ma nonostante i continui rinvii, dovuti al perfezionamento del gioco (e alla presenza di GTA V), alla fine il risultato è stato scadente; o quantomeno, inferiore alle previsioni e alla fiducia riposta nel titolo da parte del pubblico. Con questo non voglio dire che Watch Dogs sia stato un completo fallimento o un buco nell’acqua. Ci siamo comunque divertiti nel giocarlo a fronte però, di un gameplay altamente ripetitivo e monotono, di una grafica meno curata rispetto a quella mostrata nel trailer di lancio e di un personaggio che non ha del tutto convinto. Ad ogni modo, buone nuove!!
Ubisoft uscirà a novembre con Watch Dogs 2, con il quale (almeno pare) abbia fatto passi in avanti, focalizzando l’attenzione sugli errori commessi in passato e cercando di correggerli. Da una lugubre e piovosa Chicago, veniamo traghettati al sole e al mare di San Francisco. Quale location migliore per un hacker? La quarta città californiana, infatti, è la patria culturale dell’hacker, ma anche dello startup informatico. La scelta non è per nulla casuale e mi sembra anche vincente; di sicuro si sposa bene con le tematiche del gioco. La città è fedelmente riprodotta e una delle novità dell’ambiente è proprio la vita che la abita. Le persone che popoleranno San Francisco in WD2 sembra abbiano una vita propria: si saluteranno lungo i marciapiedi, discuteranno tra loro, si picchieranno tra loro (risse da strada), passeggeranno ecc..
Marcus
Marcus Holloway è il protagonista della storia. Marcus è un hacker di chiare origini afro-americane, un vero e proprio californiano a 360 gradi. La sua figura però, non è quella classica dell’hacker asociale e schiavo della propria postazione di lavoro. Holloway è un giovane esperto di tecnologia, a cui piace vivere la città e stare in mezzo ad altre persone, amante del parkour e con una buona dimestichezza delle armi. Aiden Pierce (protagonista del primo capitolo di WD) non era tanto diverso, ma Marcus incarna bene l’idea libertina e fantasiosa dell’hacker che i game designer Ubisoft vogliono esprimere. Marcus, tuttavia, non è una celebrità. Vive ad Oakaland, e in passato ha avuto precedenti con la legge legati al colore della pelle. In questo caso va sottolineata la scaltrezza di Ubisoft. Sospetto che la scelta di dare a Marcus origini afro-americane e allo stesso tempo cucirgli un passato di magagne con la polizia californiana, non sia un caso. La leggenda vuole che la polizia californiana, in particolare, sia stata spesse volte additata di razzismo (a Los Angeles era la tesi principale della difesa nel celebre caso O.J. Simpson, ad esempio). Ma magari è solo una coincidenza. Proprio a causa di questi ripetuti episodi razzisti, Marcus decide di utilizzare le sue doti da hacker per rivedere l’idea di giustizia dell’intera città.
Marcus avrà a disposizioni un’intera flotta di armi (che si stamperà da solo in 3D), ma sarà dotato anche di un’arma bianca molto particolare: una palla da biliardo legata ad una corda! Assolutamente una “genialata”! Si dice che, gli sviluppatori Ubisoft siano arrivati a questa soluzione navigando nel web e facendosi una cultura nella difesa personal fai da te.
Nel precedente capitolo, avevo notato come WD sembrasse quasi una riproduzione di Assassin’s Creed con un’ambientazione moderna e cyberpunk. In questo capitolo, questa sensazione potrebbe amplificarsi. Come già accennato, Marcus sarà un esperto di parkour e potrà, con più facilità rispetto a Aiden, spostarsi per la città facendo un bel tour fra i tetti e godendosi il panorama (per i movimenti Ubisoft ha ingaggiato un intero plotone di fanatici del parkour).
Tecnologicamente parlando invece, Marcus è capace di hackerare e manovrare ogni cosa in città: cellulari (dai quali ottenere importanti informazioni), semafori, auto ecc.. Il tutto sarà coadiuvato da due elementi importanti. Il primo è un quadricottero che ispezionerà le zone per noi e solleverà oggetti pesanti; il secondo è una sorta di veicolo in possesso di un braccio meccanico che hackererà al nostro posto. L’hacking, inoltre, sarà maggiorato non solo per ciò che concerne gli oggetti e le strutture potenzialmente controllabili, ma anche per ciò che concerne i suoi effetti. L’hacking di massa risulterà essere molto utile (la possibilità di far squillare decine e decine di cellulari contemporaneamente, creando il panico), oppure utilizzare un veicolo per far fuori i nostri nemici (a proposito di veicoli, vi anticipo che il modello di guida è stato decisamente migliorato).
Il gioco offrirà la possibilità di switchare da single player a multiplayer in qualsiasi momento, incontrando così all’interno della mappa i nostri amici e in generale altre persone. A proposito della mappa. Essendo un open world, San Francisco sarà completamente esplorabile, ma la novità, ossia la miglioria apportata è che la mappa sarà il doppio di quella messa a disposizione con Chicago nel primo capitolo.
In generale il gioco sembra essere molto migliorato rispetto al primo WD. L’ambientazione mi sembra decisamente più consona alle tematiche e alle caratteristiche del gioco, del personaggio e della trama (a proposito di trama, speriamo di avere qualcosa di meglio rispetto a quella plasmata intorno ad Aiden Pierce). Graficamente, sembra molto gradevole e curato, sia negli abbigliamenti delle persone, nell’ambiente, che nei veicoli. Le luci e l’ambientazione solare di contorno aiutano ad apprezzare visivamente ancor di più l’apparato grafico di WD2. Ci aggiorneremo a novembre, dove sarà possibile fare una disamina più approfondita del gioco. Non vediamo l’ora dunque di vestire i panni di Marcus e mettere in ginocchio una città intera attraverso l’hancking, sparatorie elastiche e spettacolari esibizioni funamboliche e circensi tra i tetti di una seducente San Francisco.
Watch Dogs 2 sarà disponibile dal 15 novembre 2016 per PC, PS4 e Xbox One.
Buon Game!!
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